Un utilizzo corretto, che si voglia definire affidabile e attendibile, del Test di Rorschach deve essere finalizzato ad ottenere riscontri e parametri numerici utili al confronto del rendimento dell’esaminato su base statistica con quello della media della popolazione di appartenenza. Deve quindi seguire in maniera puntuale e rigorosa un percorso tecnico e sistematico, strutturato sulle norme e regole standardizzate di somministrazione, scoring e interpretazione dettate da un Metodo di riferimento.
Senza un Metodo non è possibile parlare di test. Un utilizzo arbitrario al di fuori di un Metodo, rende altamente pericolosi strumenti complessi e sofisticati come il Rorschach, in quanto genera ipotesi psicodiagnostiche inattendibili, non solo discutibili e opinabili, ma rischiosissime per le ripercussioni all’interno del processo peritale, per i potenziali danni a carico delle persone esaminate, alla credibilità scientifica dello strumento ed a quella dello psicodiagnosta.
Non esiste nel panorama scientifico internazionale un metodo univoco di utilizzo e di interpretazione del Rorschach, ma differenti Scuole di pensiero e relativi metodi e approcci, che condividono tutti però una matrice comune rintracciabile nell’opera di Hermann Rorschach (Psicodiagnostica, 1921) le cui idee fondamentali sono state e sono tutt’ora la base di ogni metodo.
Metodo qualitativo
È di cultura francese e psicodinamica: considera principalmente la dimensione di interpretazione contenutistica e simbolica, enfatizzandola rispetto a quella psicometrica. Il rischio di questo Metodo risiede nel fatto che il percorso interpretativo, qualora univocamente spostato sul versante simbolico, divenga eccessivamente speculativo in senso soggettivo e quindi opinabile, contestabile e di dubbia utilità pratica.
Metodo psicometrico
È di matrice nord americana e attualmente in diffusione anche in Europa e in Italia: radicalizza la dimensione psicometrica, con il fine di misurare e offrire solo le informazioni statisticamente valide. L’atteggiamento orientato a perfezionare il Test e la competenza dello Psicodiagnosta sul versante della misurazione comporta una inequivocabile semplificazione della logica interpretativa, con appiattimento sui numeri, medie e percentuali e conseguente perdita dell’attenzione alla complessità dell’oggetto di studio che è sempre la singola persona nelle sue caratteristiche cliniche e individuali.
Metodo tradizionale
Il più fedele all’impostazione originaria di Hermann Rorschach, si caratterizza per una forte attenzione alla dimensione psicometrica, considerata centrale e irrinunciabile, ma si oppone all’appiattimento delle potenzialità diagnostiche del Rorschach sul registro statistico e matematico, considerando una ricchezza la dimensione contenutistica e simbolica e i due versanti, quantitativo e qualitativo, come potenzialmente praticabili l’uno a conferma e supporto dell’altro.